E' morto stamattina a Roma lo scrittore Alberto Bevilacqua. Scrittore di grande popolarità in Italia e all'estero, scompare a 79 anni.
E' scomparso nella clinica privata di Roma Villa Mafalda. Malato da tempo lo scrittore era ricoverato nella struttura privata da ottobre 2013. Un ricovero spontaneo per accertamenti che si era trasformato invece in una lunga terapia per malattie cardiocircolatorie. Lo scrittore era in stato di incoscienza da tempo, mostrando lucidità solo a tratti in maniera episodica.
Il ricovero in prognosi riservata aveva scatenato anche una diatriba legale. Il caso era finito anche alla procura a Roma perchè la compagna dello scrittore, Michela Macaluso, aveva denunciato la casa di cura perchè avrebbe impedito il trasferimento del paziente, in gravi condizioni per ''un'infezione multi resistente'', in un'altra struttura attrezzata per terapie specialistiche. Di conseguenza i magistrati avevano aperto un'inchiesta per lesioni colpose. La direzione della clinica si era difesa: le cure sono state prestate d'accordo con la famiglia, ''non è stato violato alcun protocollo''. Era intervenuta anche la sorella dell'autore di Gialloparma, Anna: ''Mio fratello gode della protezione massima dei medici''. Poi il giudice aveva deciso di nominare un amministratore di sostegno provvisorio per lo scrittore che era rimasto ricoverato nella stessa struttura.
E' scomparso nella clinica privata di Roma Villa Mafalda. Malato da tempo lo scrittore era ricoverato nella struttura privata da ottobre 2013. Un ricovero spontaneo per accertamenti che si era trasformato invece in una lunga terapia per malattie cardiocircolatorie. Lo scrittore era in stato di incoscienza da tempo, mostrando lucidità solo a tratti in maniera episodica.
Il ricovero in prognosi riservata aveva scatenato anche una diatriba legale. Il caso era finito anche alla procura a Roma perchè la compagna dello scrittore, Michela Macaluso, aveva denunciato la casa di cura perchè avrebbe impedito il trasferimento del paziente, in gravi condizioni per ''un'infezione multi resistente'', in un'altra struttura attrezzata per terapie specialistiche. Di conseguenza i magistrati avevano aperto un'inchiesta per lesioni colpose. La direzione della clinica si era difesa: le cure sono state prestate d'accordo con la famiglia, ''non è stato violato alcun protocollo''. Era intervenuta anche la sorella dell'autore di Gialloparma, Anna: ''Mio fratello gode della protezione massima dei medici''. Poi il giudice aveva deciso di nominare un amministratore di sostegno provvisorio per lo scrittore che era rimasto ricoverato nella stessa struttura.
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