Museo dell'Emigrante: una mostra per ricordare l'epopea dei sammarinesi che cercarono fortuna in Belgio
Inaugurata l'esposizione patrocinata dalle Segreterie Esteri e Cultura dal titolo “L'emigrazione in Belgio. Lavoro e Intercultura per un'Europa unita”. Resterà aperta sino al 20 dicembre
Fra i sammarinesi della diaspora furono quelli che trovarono forse l'ambiente più ostile. La vita stessa perennemente a rischio, nelle miniere del Belgio; l'angoscia delle famiglie. E' l'immagine vivida di un'epopea, quella restituita dalla mostra promossa dal Centro di ricerca sull'emigrazione dell'Ateneo, in collaborazione con l'Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Stefano.
A curare la ricca sezione documentale l'Ambasciatrice Maria Giovanna Fadiga e Patrizia Di Luca, che ha posto l'accento sulla capacità che ebbero i lavoratori sammarinesi, italiani, e di altre nazionalità, di costruire una “comunità solidale” in quei luoghi. Presenti all'inaugurazione anche alcuni discendenti di quegli emigrati.
Nel loro intervento i Segretari di Stato Andrea Belluzzi e Luca Beccari hanno ricordato come questa iniziativa si svolga nell'anno della 50esima edizione della Consulta. Apprezzamento per l'opera svolta dal Museo dell'Emigrante nel tener viva la memoria; anche a beneficio dei giovani, anche per ricordare il valore dell'accoglienza. Storie da onorare: quei sacrifici - è stato sottolineato - contribuirono a cementare la coscienza civile di tutti i sammarinesi.
Toccanti, le testimonianze. Sezione artistica curata da Giancarlo Graziani; presenti opere di Franco Dani, messe a disposizione da Paolo Giugni.
Nel servizio le interviste a Patrizia Di Luca (responsabile Centro di ricerca sull'emigrazione-Museo dell'Emigrante) e Luca Beccari (Segretario di Stato agli Esteri)
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