La NEBBIA di CARRISI piace anche al cine

Un esordio inaspettato per un giallista di fama esperto di criminologia. CARRISI vende milioni di libri e sa sceneggiare la sua storia più famosa quasi fosse un'altra; sa dare al libro il fascino del film, sempre diverso dall'opera letteraria, impossibile da replicare. Qui nessuno litiga: scrittore, sceneggiatore e regista sono la stessa persona e il risultato è interessante oltreché intrigante per la sinossi e i personaggi cinematografici, da 'liberare', rispetto a quelli del thriller letterario all'italiana.
Le Alpi e la comunità montana poco riconoscibile potrebbero essere una provincia del nord, al nord di qualunque cosa, perché c'è la montagna sempre dietro ogni faccia. Una storia senza identificazione geografica, che fa del binomio città/montagna una discriminante culturale e sociale giocata dallo strapotere dei media, tutti i media, comprese le chiacchere di paese e le maldicenze di provincia, bufale in nuce, anticipatrici delle fake news.
Una ragazzina rossa di capelli scompare da una comunità religiosa chiusa come altre nei decenni precedenti oltre le Alpi verso la Germania. I sospetti cadono a forza ( segni mediaticamente indispensabili per fare di un indizio una prova provata) su un professore inerme con famiglia. Un ispettore cerca la verità e la trova finendo dallo psichiatra... (occhio allo psichiatra! Serve ala chiave di lettura).
fz

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