Dopo quello assegnato al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il nobel per la pace 2010 è destinato ad aprire un nuovo dibattito. Il comitato di Oslo ha scelto il dissidente cinese Liu Xiaobo, per la sua lotta non violenta in favore dei diritti umani fondamentali in Cina. “Da molto tempo - ha spiegato il presidente del premio - riteniamo che ci sia uno stretto legame tra i diritti umani e la pace". Liu, professore di letteratura di 54 anni, sta scontando 11 anni di carcere per “istigazione alla sovversione”. E’ accusato di essere tra i promotori di Carta08, il documento che chiede la fine del sistema a partito unico e l’instaurazione in Cina della democrazia, firmato da oltre duemila cittadini cinesi. Il nobel rappresenta un vero e proprio schiaffo al Governo, che ha reagito immediatamente oscurando la diretta della cerimonia da parte della Bbc. “Si tratta di una scelta contraria ai principi ispiratori del premio - fanno sapere da Pechino - Liu è un criminale condannato dalla giustizia cinese.” La notizia, non ha ancora raggiunto il diretto interessato, ma ha già coinvolto migliaia di sostenitori da tutto il mondo su twitter, molti dei quali cinesi, che invocano la pronta liberazione di Liu Xiaobo. Un appello al quale si sono uniti i leader di molte nazioni europee, come Spagna Francia e Germania.
Corrado Ravaioli
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