Rof: tradizione e innovazione nel festival di Rossini
Tradizione ed approccio pionieristico, il Rossini Opera Festival, alla sua trentaseiesima edizione, ha scelto un programma incentrato sulle opere giocose del maestro pesarese: una produzione di maggior rilievo, "La Gazza Ladra", e due opere minori, "La Gazzetta" e "L'Inganno Felice". Successo pieno per "La Gazza Ladra" che ha inaugurato il festival, con la regia di Damiano Micheletto. L'enfant terrible della lirica ha ripreso il suo allestimento visionario e un po' dark, alla Tim Burton, già presentato nel 2007 sempre al Rof. Protagonista è il volatile del titolo, trasformato in una bimba-Alice che non riesce a dormire e nella celeberrima sinfonia entra in un incubo approdando ad un universo "altro" in cui assume il ruolo della gazza. "La Gazzetta" è stata l'unica produzione interamente nuova con la regia di Marco Carniti ed ha avuto grande successo anche grazie alle voci di un cast che ha ruotato attorno a un Nicola Alaimo (don Pomponio) mai così buffo e agile. Sorprendente è stato Maxim Mironov, tenore russo che ci ha regalato un Alberto sofisticato e di grande maturità. Applausi per il ritorno a Pesaro de "L'Inganno felice", nel celebre allestimento di Graham Vick, presentato nel lontano 1994. Si tratta in realtà di un doppio ritorno: L'inganno felice, dramma giocoso in un atto composto nel 1812, il primo grande successo del musicista non ancora ventenne, accompagnò l'esordio del Rossini Opera Festival nel 1980, insieme a La Gazza ladra, in cartellone anche quest'anno.
Valentina Antonioli
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