I numeri e il futuro dell’Università di San Marino nella giornata inaugurale dell’anno accademico

I numeri e il futuro dell’Università di San Marino nella giornata inaugurale dell’anno accademico.
Con orgoglio annuncia il futuro dell’Ateneo sammarinese che dal prossimo anno vedrà un nuovo corso di laurea in ingegneria gestionale, nonché uno studio di fattibilità per portare sul Titano la Facoltà di Medicina. Il segretario alla Cultura Romeo Morri ricorda l’accordo siglato con l’Italia sul riconoscimento dei titoli e chiede di investire ancora. La crisi, i tagli all’Università, nonché una riforma che blocca l’immissione dei giovani ricercatori. Ma quella di San Marino, per il rettore Giorgio Petroni, è un Ateneo piccolo, ma di qualità. 500 studenti, 700 se si guarda anche ai 7 master attivati, 6 dipartimenti, 2 dottorati, 2 corsi di laurea, 18 docenti strutturati e 32 ricercatori, per una spesa di 5,8 milioni di euro. Un terzo di quanto spendono le università italiane. Lectio magistralis dell’ambasciatore Sergio Romano, che parla della crisi finanziaria: “in crisi - ha detto - anche le democrazie rappresentative e le sovranità statuali. Da qui, la delusione della cittadinanza, che reagisce con il rifiuto della globalizzazione andando verso i nazionalismi o con l’indignazione e la protesta, dall’Europa agli Stati Uniti. Nel video le interviste a Romeo Morri – segretario di stato alla Cultura e Università; Giorgio Petrone – Rettore Università di San Marino; Sergio Romano, La Stampa

Annamaria Sirotti

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