Al Nuovo di Dogana Paolo Poli ha raccontato con Sillabari l’Italia del dopoguerra

Al Nuovo di Dogana Paolo Poli ha raccontato con Sillabari l’Italia del dopoguerra.
Lo stile unico di Paolo Poli, il suo garbato istrionismo – come lo definisce qualcuno – e la sua pungente ironia hanno regalato un tocco di eleganza un po’ retrò al terzo appuntamento della stagione teatrale. Con sillabari di Goffredo Parise, scritti alla metà del secolo scorso, ma dalla freschezza sempre attuale, hanno offerto una galleria di personaggi dalla magia umile.
Racconti di bambini stupiti in un mondo ambiguo, vecchietti arrabbiati in una società allo sbaraglio, donne sole e uomini ancora ingenui nella lotta per la sopravvivenza. E’ il ritratto di un’Italia che usciva dalla guerra fra gli anni ‘40 e ’60. Un’epoca dai grandi mutamenti: dal costume, all’etica, al modo di pensare. Storie e sentimenti raccontati attraverso figure e figurine e quadri musicali riferiti alle canzonette del tempo. Un vortice di cambiamenti che ha investito l’intera società e che ha dato origine all’Italia di oggi.

Monica Fabbri

Il programma completo della stagione teatrale

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