La sua vita e le forme che ha assunto fanno bella mostra in questa prima nazionale, un percorso che va dai primi anni 60 ad oggi. Gli immaginari si fondono e si ritrovano in un unico sguardo, quello di Tinin Mantegazza, che restituisce a chi lo circonda una vena poetica che pulsa e che irrora quello che scolpisce, disegna, dipinge. Un tocco al millimetro che si modella sul mondo dell’infanzia, sulla politica e su ciò che di più personale vive l’artista. Ci sono i suoi pupazzi, Dodò creato per l’albero azzurro è il suo testimone, ma anche le sue considerazioni sul naufragio del comunismo, e il suo mare, quello che vede ogni giorno dalla finestra. Nel video l'intervista all'artista Tinin Mantegazza.
Valentina Antonioli
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