Parzialmente riuscito l’esperimento di “ibernazione” del Mago Gabriel
Potenza della mente. Per quasi un’ora rinchiuso in una cassa di ghiaccio, vestito di una semplice tuta da ginnastica, ricoperto da cubetti e sormontato da grossi blocchi di ghiaccio del peso di 120 chili l’uno. Il tutto mentre nevica. Ancora una prova estrema per il Mago Gabriel che viene assistito dal dott. Muccioli impegnato nel controllo costante del battito cardiaco. Tiene gli occhi chiusi, il viso è rilassato. Il segreto sta infatti nella concentrazione e nella capacità di rallentare il battito con lo yoga, il training autogeno, ed evitare così la dispersione del calore corporeo interno, cercando anzi di produrlo, attraverso contrazioni muscolari, e di conservarlo. Peccato per il cattivo tempo che altera l’esperimento perché interrompe la fase di meditazione. Alla mezz’ora i primi segnali di sofferenza. Il rischio è quello di incorrere in gravi problemi di circolazione sanguigna, ischemie, o peggio in problemi cardiaci. Dopo 45 minuti Gabriel viene liberato. Provato ma in grado di camminare: viene accompagnato in infermeria per una visita. Di lì a poco torna a godersi il meritato applauso. Le gambe bruciano ma sta bene. Resta la soddisfazione di una bella prova di resistenza, anche se al di sotto del previsto.
Silvia Pelliccioni
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