Lo raccomandavano durante le lezioni di catechismo. Lo conferma la scienza. Perdonare fa stare meglio. Il perdono, da parte di chi subisce un torto, secondo i ricercatori dell'azienda ospedaliero universitaria pisana, consente di evitare l'alterazione della psicologia di un individuo. I medici hanno utilizzato la risonanza magnetica per esaminare le basi cerebrali che sottendono le scelte morali. "Ci siamo chiesti - spiega la ricercatrice Giuseppina Rota - cosa succede nel cervello quando un individuo che ha subito un torto da una persona a cui é legato deve decidere come superare la situazione di conflitto. Insomma, cosa accade se decide di perdonarla oppure no". Studiando le connessioni funzionali del cervello nelle diverse situazioni, il lavoro ha dimostrato che complesse reti di aree cerebrali coinvolte nei processi decisionali, nelle teorie della mente e nella regolazione emotiva dialogano intensamente tra loro nel prendere una o l'altra decisione. "Perdonare in sostanza, consente di superare una situazione di stallo che, se protratta, porterebbe altrimenti a un'alterazione dell'equilibrio biochimico e psicologico della persona. Quando si perdona sono chiamati in causa i circuiti coinvolti nell'empatia. Come se calarsi nei panni altrui, potesse aiutare a comprendere le ragioni di chi ci ha offesi e, quindi, a perdonare.
Sonia Tura
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©