Perlasca e i "Giusti tra le Nazioni": uno spettacolo al Titano e un incontro con gli studenti
La tragedia della Shoa è stata in parte contrastata da persone che hanno rischiato la vita per salvarne altre, diventando degli eroi. Uno di questi è Giorgio Perlasca e la sua storia viene racconta nello spettacolo teatrale “Il coraggio di dire di no”, in scena ieri sera al Titano. Scritto e interpretato da Alessandro Albertin. Il protagonista è dunque un padovano che, trovandosi a Budapest, si finge console spagnolo e salva 5200 ebrei ungheresi, con documenti falsi, salvacondotti e nascondigli in case protette. Chiamato il magnifico impostore, non raccontò a nessuno la sua storia, emersa solo 40 anni dopo. Albertin nelle note di regia scrive: “Davanti a qualcosa di terribile si può reagire in due modi: commentarla, oppure occuparsene. La seconda soluzione è quella più scomoda, richiede coraggio ed eroismo. Questa – conclude – è la grande lezione che ci ha lasciato Perlasca”. Segue lo stesso filo l'iniziativa rivolta ai ragazzi delle superiori, intitolata “Chiunque può decidere di aiutare gli altri esseri umani e difendere la dignità umana”.
Prende le mosse proprio dall'esperienza dei “Giusti tra le Nazioni” - come fu definito lo stesso Perlasca – e dalle azioni dei giusti dell'umanità nel periodo oscuro della Shoa. L'incontro curato da Patrizia di Luca, responsabile del Centro di ricerca sull'emigrazione di San Marino, e Francesca Panozzo del Museo Ebraico di Bologna ha così permesso agli studenti di approfondire il contesto storico e i personaggi che lo hanno segnato per sempre. Ovvero coloro che non sono stati indifferenti e che con la loro solidarietà hanno salvato vite umane. Definiti i “Giusti dell'Umanità” e celebrati in Italia e in Europa il 6 marzo con una giornata dedicata. “Un'iniziativa – commenta la Di Luca – a cui spero aderisca presto anche San Marino”.
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