Pioniere della regia cinematografica Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, arriva per la prima volta a Roma
L'onda dei corpi, campi lunghi e campi ravvicinati. Deflagra ogni concezione spaziale. La mostra di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto allae Scuderie del Quirinale riunisce i dipinti profani, i ritratti e i monumentali teleri, in cui il pittore veneto riuscì ad armonizzare la maniera romana e il colorismo veneto, con ardite soluzioni compositive che anticiparono di secoli la regia cinematografica. Un'esposizione rigorosamente monografica, suddivisa in sezioni di poche opere scelte e capolavori indiscussi, che si apre e conclude presentando i due autoritratti, il giovanile del Victoria & Albert Museum di Londra e il senile del Louvre di Parigi. Sebbene in competizione con Tiziano, infatti, anche i suoi contemporanei gli riconobbero un "perfettissimo giudizio nei ritratti". Quel 'praticon di man' come ebbe a definirlo una volta per sempre il critico d'arte suo conterraneo Boschin 'ma senza per nulla intendere diminuirlo', come sottolineava a sua volta il grande Longhi che lo descriveva come 'di natura geniale, grande inventore di favole drammatiche da svolgersi entro coreografie di luci ed ombre vibranti..... Uno spettacolo continuo.' Nel video l'intervista a Vittorio Sgarbi.
Valentina Antonioli
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