In centro storico: uno spaccato, un buco (un béus) di luce, un pertugio nella notte scura che ha la voce e il cuore di Tonino o di Pedretti con i personaggi (spiriti amabili) di Raffaello Baldini (suoni e disegni) dalle finestre giù per i muri a cercar la gente che non sente/ più, battere il cuore/ quando parla d'amore. Chiusi in clausura... come nella prigione della Torre che invece di essere sotto è in alto per far respirare le parole in libertà di Tonino Guerra. Installazioni ideate da Claudio Ballestracci in un progetto (esportabile sul Monte) che accomuna attori, musici, pittori (anche Eron) e poeti, perché “L'era un béus” da dove si può sbirciare (guardare), ascoltare, e un po' morire...
fz