Presso la Casa del Castello di Borgo inaugurata la mostra fotografica Folaghe

Presso la Casa del Castello di Borgo inaugurata la mostra fotografica Folaghe.
Fotografi come ornitologi o viceversa come il fiume al mare appunto… pensiamo al Marecchia che sfocia in San Giuliano a marina (il piccolo mare in Adriatico), in burrasca o sotto la neve, l’acqua dolce si mescola a quella salata nelle immagini si perde l’identità di un luogo per acquisirne altre. Lungo la Superstrada, all’Ex Pastificio come opificio modulo di archeologia industriale, qualcosa d’antico anzi di “vecchio” nelle foto in bianco e nero stampate in casa su forex e carta fotografica in 50 scatti di Baldassarri e Carli uniti nell’opera da De Andre’: Folàghe con accento alla genovese dall’album RIMINI (per i cacciatori fòlaghe). Immagini senza parole congelate nella purezza dei bianchi sui neri. Le memorie di Eron al porto e le carte da gioco fra l’amianto al Ghigi (deposito illegale di morte) sono micidiali fanno pensare all’inverno nucleare… passato. Bello il fatto che le foto non siano firmate: non si sa chi tra i due, non c’è antagonismo né egoismo tra gli autori, o forse c’è l’opportunismo “naturale” di godere dell’arte altrui come fa il cronista scrivendo parole con occhi della città.

f.z.

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