"120 chili di jazz" è la storia di Ciccio Mendez che vuole entrare ad una festa per vedere la sua amata e si finge contrabbassista del gruppo jazz che si esibisce. Non sa suonare e con la suo voce inganna tutti e riproduce il suono dello strumento. Un racconto di tre amori dice l'attore e autore Cèsar Brie, argentino di fama internazionale: per una donna, per il jazz e il cibo. Ciccio è infatti un ciccione per uno spettacolo "grasso" di ironia.
Brie da solo seduto sul palco procede con la sua storia in diretta, in veste di uomo e non di attore. L'argentino inizia a 17 anni a fare teatro, a Buenos Aires, nel 1974 è costretta ad andarsene a causa della dittatura militare. Poi a Milano, in Danimarca e in Bolivia nel 1991. Se ne va anche da lì perchè denuncia un massacro dei contadini per mano di squadristi ingaggiati dai proprietari terrieri. Un animo di resistenza e denuncia.
Valentina Antonioli
E il nostro Francesco Zingrillo ha intervistato l’attore-regista in un incontro poco usuale...
Brie da solo seduto sul palco procede con la sua storia in diretta, in veste di uomo e non di attore. L'argentino inizia a 17 anni a fare teatro, a Buenos Aires, nel 1974 è costretta ad andarsene a causa della dittatura militare. Poi a Milano, in Danimarca e in Bolivia nel 1991. Se ne va anche da lì perchè denuncia un massacro dei contadini per mano di squadristi ingaggiati dai proprietari terrieri. Un animo di resistenza e denuncia.
Valentina Antonioli
E il nostro Francesco Zingrillo ha intervistato l’attore-regista in un incontro poco usuale...
Riproduzione riservata ©