RAFFAELLO 500: un nuovo tassello del genio
Emozione ai musei di Giulio II in Vaticano dopo la recente riapertura il Divin Maestro urbinate svelato dal restauro negli inediti del Salone di Costantino che sono la novità del post covid artistico romano
Ripartenza in sicurezza dopo il restauro d'eccellenza durante il lockdown delle ultime scoperte pittoriche attribuite a Raffaello. Percorsi in sicurezza per gruppi di 10 persone distanziante nelle zone espositive ristrette. Primo accesso al pubblica per il tesoro del Salone di Costantino visitatori accolti direttamente dalla direttrice Barbara Jatta che punta tutto sul “Divin Maestro” urbinate. Il lavoro fu commissionato da Leone X al pittore morto improvvisamente [notte avventurosa dei suoi mali d'amore nel Venerdì Santo seguita da un salasso medicale fatale] il 6 aprile ( stessa data della nascita) anno del cinquecentesimo, il1520. Sanzio lavorava alle pitture “a olio su muro” (tecnica del cavalletto), come nelle tavole ma sopra resina stesa a parete e imbiancata a intonaco, sperimentata con la sua bottega. Ritrovamento eccezionale mistero legato alle stanze di Raffaello. Allegorie di Giustizia e Amicizia dipinte ad olio tra gli affreschi ultima genialità dell'artista nella sala udienze dell'Aula superiore pontifica. Dopo la morte accidentale... e prematura le decorazioni furono ultimate da Giulio Romano. Fu il Vasari attraverso schizzi e disegni a segnalare le due figure allegoriche femminili del ciclo costantiniano 'intonacate' dagli allievi apposta per nasconderne gli esiti, almeno fino ai giorni nostri.
fz
Intervista con Barbara Jatta, Direttrice Musei Vaticani