Ricordi ed emozioni a Villa Manzoni, presentato “Ti parlo di noi” di Sergio Barducci

Ricordi ed emozioni a Villa Manzoni, presentato “Ti parlo di noi” di Sergio Barducci.
Il salotto di Villa Manzoni, gremito di amici, parenti e colleghi, ha accolto la presentazione sammarinese dell'ultimo libro di Sergio Barducci “Ti parlo di noi”. Una narrazione, quella a due voci col rettore dell'Università di San Marino Corrado Petrocelli, che si è fatta subito intima. E non poteva essere altrimenti, perché Barducci ha aperto i cassetti dei ricordi in cui aveva chiuso “a doppia mandata” la vicenda del fratello, tossicodipendente, e della propria famiglia, una “famiglia normale”. I filtri sociali, la vergogna, l'imbarazzo non ci sono più, sostituiti ora da una “pietas” lucida e rispettosa.

Un racconto – definito da Barducci “terapeutico” perché il "dolore non va mai nascosto" - che si intreccia a quello, simile, di migliaia di ragazzi vittime negli anni Ottanta di una sofferenza, sia sociale che personale, che li ha raccolti ancora troppo giovani. “Una generazione perduta”, massacrata dall'eroina. C'è chi ipotizza in maniera volontaria, addirittura da chi doveva difendere quei giovani: lo Stato. È il rettore Petrocelli a ricordare l'operazione Blue Moon.

E allora come non parlare dei giovani di oggi, che qualcuno già chiama “post nichilisti” perché non vedono obiettivi e futuro? Il pensiero va alla Comunità di San Patrignano che ogni anno accoglie migliaia di giovani caduti nell'abisso di dolore della droga. Barducci, da anni in contatto con gli operatori della Comunità, racconta di come l'età degli ospiti sia sempre più drasticamente bassa. “Entrano sempre più spesso ragazzini di 13 anni” gli ha riportato un medico dell'istituto.

La strage quindi continua, silenziosamente. Una strage che si è fatta sempre più subdola, che alterna il buco alle sostanze di sintesi, forse più “allegre”, ma ugualmente devastanti. Il pericolo è però lo stesso. Eppure “se ne parla ancora troppo poco” affermano i relatori, come se quei morti di una generazione che non c'è più non avessero lasciato traccia. Poi però c'è chi decide di aprire il cassetto dei ricordi.

fm

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