Poche copie in Italia (da 6 a 10 non di più) ma a Rimini il cinema Settebello in pieno centro città c’è! Arrivano soltanto lì alcune pellicole italiane d’autore altrimenti impossibili da vedere. E’il caso di “Hai para del buio” opera prima di Massimo Coppola (niente a che vedere con gli omonimi cineasti italo-americani). Film d’ambientazione rumena girato a Melfi, in fabbrica, e a Bucarest: due ragazze, operaie precarie, “condividono” le loro vite scambiandosi affetti e abiti. Badanti romene o prostitute rumene due clichet sotto gli occhi di tutti ogni giorno. Ci sono donne che entrano nelle nostre vite accudendo parenti e anziani. Scambiano le loro cure e gli affetti per denaro con noi che d’amore vero scarseggiamo… Eva scappa da Bucarest per cercare la madre in Italia partita e mai più tornata. Anna invece lavora alla catena di montaggio giorno e notte mantiene padre e madre accudendo la nonna malata. D’un tratto le loro esistenze si avvicinano e si sostituiscono vicendevolmente: Anna fugge, Katia entra nella famiglia italiana, insieme ritroveranno la voglia di vivere, dopo la disperazione, accomunate dalla paura del buio. Girato e montato con criteri d’avanguardia e lo stile televisivo dei docu-film fa pensare a chi ci circonda e lentamente ci sostituirà anche nella compassione fino a rubarci l’amore, causa i nostri stili di vita aridi; le luci oltre il buio pesto per noi arriveranno da est e soprattutto da sud.
f.z.
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