Roma, all'Istituto Giapponese di Cultura in esposizione le tradizioni più significative
L'origine è cinese, ma aquiloni e trottole sono presenti in Giappone da 1200 anni. Ancor oggi se ne costruiscono migliaia a livello artigianale, utilizzando i design e i colori della tradizione locale o nazionale, anche se poi non c'è più l'interesse di una volta da parte dei bambini, orientati verso giocattoli sempre più tecnologici e interattivi. Ma in Giappone resistono feste ufficiali, festival e incontri amatoriali, che consentono di apprezzare e tramandare l'antica forma d'arte e di intrattenimento di trottole e aquiloni, nelle loro tipologie principali: trottola a corda, trottola da lancio, e trottola capovolta.
Aquilone quadrato o kakudako, tipico di Edo, l'attuale Tokyo, e l'aquilone esagonale. Hinamatsuri, o festa delle bambole, si celebra ogni anno il 3 marzo: si prega per la felicità e la crescita sana delle ragazze. In questo giorno, le famiglie mettono in mostra le bambole vestite con l'abbigliamento tradizionale della corte. Bambole e arredi di miniatura in lacca, simboli di un destino femminile di prosperità e felicità, vengono esposti su un altare di 7 gradini rivestiti in feltro rosso.
Infine gli okiagari koboshi, “piccolo monaco sempre in piedi”, antico giocattolo della regione di Aizu, nella prefettura giapponese di Fukushima. Se mosso, non perde mai l'equilibrio e torna sempre in piedi, per questo, grazie a un'idea dello stilista Kenzo Takada, è divenuto l'emblema della speranza per la gente del Tohoku, colpita dal sisma nel 2011. Nel 2013, Kenzo ha dato vita all'associazione Okiagari koboshi project pour Fukushima, che ha avuto la collaborazione di artisti e celebrità di tutto il mondo, resisi disponibili a decorare a proprio gusto le statuine. Lo scopo è non dimenticare, superare, sostenere.
Francesca Biliotti