A San Marino un Master in geriatria unico nel suo genere
Problemi che si acuiscono con la terza età, disagi psicologici caratteristici di questo periodo della vita e dovuti a vari motivi: la malattia, il decadimento cognitivo, la solitudine. Aspetti che vanno indagati e poi trattati dal terapeuta con fermezza e responsabilità. Dal prof. Stefano Caracciolo, ordinario di Psicologia Clinica presso l'Università di Ferrara una disamina dei processi psico-sociali che accompagnano la vecchiaia, dove spesso il rapporto medico/paziente gioca un ruolo fondamentale. Rapporto che – spiega Caracciolo al gruppo di laureati del master – si fonda su sette pilastri. Il primo è la Gentilezza: elemento che introduce da subito nella relazione una parte di noi stessi e crea immediata interazione. E' poi c'è la Sincerità, ma si deve essere in grado di saggiare la dose di verità che il paziente riesce a tollerare e magari riuscire a dare una speranza. Seguono l'Empatia, la Competenza, l'Efficacia, la Fiducia, l'Alleanza Terapeutica: queste le altre tecniche relazionali significative da mettere in atto. All'altro estremo ci sono i disturbi psichici delle persone anziane e la compliance al trattamento, ovvero l'acquiescenza, l'adesione del paziente ad una determinata cura che è tutt'altro che scontata anche dopo una accurata consulenza medica. La metà delle terapie prescritte dai medici – ricorda Caracciolo – non viene infatti assunta dalla persona. Un'importante opportunità di approfondimento, dunque, per fornire agli specialisti di domani gli strumenti relazionali più opportuni per misusarsi con una fase della vita molto delicata, sia per l'anziano, sia per i familiari che gli stanno accanto.
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