SCUOLA di MEMORIA partigiana
Insieme a Marco Orazi del Centro di Ricerca sulla Resistenza imolese hanno dialogato con i giovani forti della prontezza e franchezza della GINA nel parlare di “bucce di patate” per sfamare i compagni in “catena di montaggio nella fabbrica di cuscinetti a sfera” dove progettò la fuga con “i partigiani rossi” della Val di Non.
La “divisa di partigiano” la portava sempre contrassegnata dal TRIANGOLO ROSSO appuntato sulla casacca con 8 stellette per ogni compagno prigioniero sparito e spesso mai tornato a casa.
fz
INTERVISTA: VIRGINIA “GINA” MANARESI PARTIGIANA EMILIANA