SHAME di S. McQueen con Fassbender
Silenzio in sala. Momento di incredulità poi improvvisa la lucida realtà compare al cronista come pura verità in cronaca: squarcio di rara attualità giornalistica di una domenica qualunque noiosa se passata fuori dal cinematografo. La gentil donna riminese dipinge il vero senza saperlo pittura la nuda quotidianità (del mondo che è fatto di piccole province e quartierini anche a New York) tracciata con il pennello dell'ironia casalinga: si, non è dato sapere se VERGOGNA o INDECENZA magari OBBROBRIO misto a PUDORE siano la cifra dell'attore, del regista o del soggetto filmico divenuto pellicola, sul manifesto insieme pericolosamente per chi sa cos'è AMORE: AGAPE che tutto comprende e crea rendendo il corpo immortale (chissà perchè?!).
POSCRITTO
Mestamente a noi il film sembra un rantolo di solitudine al di là dell'Alidilà.
fz