Il 77,4% dei giovani under 30 è iscritto a Facebook, il 72,5% a YouTube. La quasi totalità dei ragazzi usa uno smartphone (85,7%) e uno su tre (36,6%) dispone di un tablet. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto Censis sulla Comunicazione. Sono passati oltre vent’anni dalla nascita di Facebook, e in questi due decenni i social network sono cambiati tantissimo. Consideriamo solo le 5 piattaforme principali: Facebook, che da anni viene descritto come “in crisi”, è tutt’altro che in crisi e ha oltre 3 miliardi di utenti nel mondo; YouTube sta intorno ai 2,5 miliardi, Instagram poco oltre i 2 miliardi, TikTok poco sopra 1 miliardo e Twitter sta sotto i 350 milioni.
I social insegnano ai più giovani competenze utili nel mondo moderno, come la comunicazione online, la creazione di contenuti e la gestione della propria immagine digitale, e sono una fonte enorme di notizie ed informazioni, tanto che ormai moltissimi under 30 li usano come motore di ricerca al posto di Google.
Il fatto che così tante persone li usino per cercare news ha fatto sì che chi racconta e produce fake news li vedesse come un’opportunità per diffondere la disinformazione; la quantità enorme di contenuti postati ogni giorno fa sì che i social fatichino a eliminare i contenuti dannosi, falsi e potenzialmente pericolosi.
Nel video l'intervista a Elisa Rovesta, scrittrice