La Rocca è una fortificazione di guerra, divenuta dimora dei nobili castellani dopo il mille: dai Malatesti ai Guidi ancora oggi proprietari del fortilizio-museo-castello di Montebello sopra Torriana si perpetra una leggenda, che nasce dalla tradizione popolare del borgo medioevale, ed è ancora vivissima tra la gente delle valli del Piccolo Mare: la Valmarecchia. Raccontiamo di una bimba minuta e malata, albina, per questo nascosta agli sguardi della gente dai genitori e dalla intera famiglia di nobili campagnoli legati alla dinastia dei Malatesta; siamo nel 1375 la piccola con gli occhi di fuoco e capelli candidi amava giocare tra i suoi pavoni di corte quando la madre decise di tingerle i capelli di mogano scuro: la capigliatura folta divenne azzurra e un giorno scendendo nella ghiacciaia sparì si dissolse nel grigio del ghiaccio a specchio sul cielo scese giù e mai tornò se non al plenilunio ogni 5 anni a ricordare la sofferenza della mancanza d’amore a causa della ingiusta segregazione. Da tempo ormai una presenza radiografata e ripresa all’infrarosso: multispettrale, attende ogni notte lì, segni e rumori; di giorno il castello e la sua storia, di notte Guendalina tinta di azzurro nelle segrete. Ieri al chiarore prima dell’alba il pavone albino è stranamente comparso nelle prigioni del maniero sbarrato però dall’esterno dai proprietari durante la nottata.
Francesco Zingrillo
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