Uomini che picchiano le donne. Uomini che sottomettono le donne per tradizione famigliare e religiosa. Che le vessano, violentano e brutalizzano a volte fino all’ultimo. Maschi che schiavizzano mogli, figlie e madri: pero!? Certo non le odiano se ne servono ma non le odiano: nulla di edipico o psicologico al limite dello stalking in certi casi totalmente dipendenti da loro. I titoli: Le femmine della sorgente che sarebbe la fonte dell’amore in LA SOURCE DES FEMMES di Radu Mihaileanu regista ebraico di nazionalità rumena vissuto ‘con profitto’ sotto Ceaucescu dittatore del comunismo considerato dal volto umano (come quello federal- slavo dello yugo-croato Tito) quindi sur-reale molto sopra il vero e l’umano da finire nell’oblio della storia. Radu da animale cinematografico s’invaghisce d’un fatto di cronaca avvenuto in Turchia secondo cui in un paesino del contado coranico le donne sfibrano gli uomini piegandoli mediante uno sciopero del sesso smettendo di dare amore con testardaggine e metodo creano un caso in tutto il paese che vedendole protagoniste le rende vincenti: avranno dal governo centrale la loro fonte d’acqua ad uso domestico tra le abitazioni senza più spossanti fatiche da soma con orci e secchi in spalla spesso incinte cadendo perdevano acqua e figli in grembo con grande dolore del corpo e nel cuore: per secoli la prassi era questa: mettere a repentaglio la gravidanza per affrontarne subito altre: solo la metà dei figli venivano al mondo causa gli stenti e le fatiche delle madri. Altri venivano sacrificati alla consuetudine maschilista del lasciar fare le cose da donne alle sole femmine: morire dentro… Senza curarsene bevono tè e brindano ai soli nati maschi. Radu Mihasileanu, ancora, si fa prendere dalle ‘culture altre’ lontanissime vista la sua formazione francese: entra negli islamismi inventandosi una tribù nordafricana da mille e una notte contadina tra Marocco e Medio Oriente le donne di tutte le età si astengono dall’amore per amore di figli e padri! Si, proprio per gli altri cercano di cambiare le cose come stanno, “perché così non devono più stare”; e lo dicono cantando in dialetto marocchino e arabo improvvisano stornelli e ritornelli sugli uomini: uomini che stupefatti ballano con loro, maschi che “non fanno più l’amore” senza le donne non vivono più… Gli “Uomini che odiano le donne” ci sembra esistano più da noi o in Nord Europa magari negli States piuttosto che nelle lande turche tanto simili ai monti berberi o al Saharawi.
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