Sugli schermi “C’è chi dice no”, la commedia di Giambattista Avellino contro i ladri di lavoro
Parte la riscossa contro i raccomandati, politicamente scorretta “C’è chi dice no” è la commedia che rimette “i figli di” al loro posto. Tre ex compagni di classe, un medico Paola Cortellesi, un giornalista Luca Argentero e una specie di genio del diritto penale Paolo Ruffini intraprendono la loro vendetta personale contro carriere facili, concorsi vinti e tutta una serie di scorciatoie dei loro rivali, “in lavoro”. Sorpassati, scippati di quel contratto che poteva svoltargli la vita. Avellino si diverte a metter su situazioni improbabili con i suoi paladini del merito. Fa ridere e poi schiaffeggia con la realtà. Nessuno può sentirsi escluso: chi ha un percorso professionale “pulito”, chi è fuori dal clientelismo italiota, chi non ha potuto e o voluto aiuti li amerà. Questi precari hanno "Tutta la vita davanti", vogliono abbattere il muro che divide la meritocrazia dalla giustizia sociale. Sono come l'Isabella Ragonese di Virzì in “Tutta la vita davanti”, diventano fragili se il sistema li blandisce, scoprono che l'unione fa la forza. Una generazione divisa può trovare in questo trio degli antieroi buffi e veri. E Avellino con stile semplice racconta un paese grottesco e tragicomico. L'Italia.
Valentina Antonioli
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