Caravaggio e Pasolini, due geni irriverenti e provocatori. In mezzo Vittorio Sgarbi che racconta opere e vita: ed è allora che i "Ragazzi di vita" diventanto icone letterarie e artistiche, dalle pagine di Pasolini alle tele di Michelangelo Merisi.
"Fuorilegge dell'arte" così Sgarbi definisce Caravaggio in un continuo parallelismo tra due artisti vissuti a distanza: dal seicento al novecento. Sgarbi ripercorre la vita di Merisi ricordando come per anni il pittore rivoluzionario fosse stato dimenticato. Risorge nel 1951 con la mostra allestita da Roberto Longhi a Palazzo Reale a Milano. La musica è di Valentino Corvino, le immagini curate dal visual artist Tommaso Arosio per la regia di Angelo Generali.
Se nelle prime opere ci sono i giovani, caricati di significati simbolici e richiami sessuali, la sua produzione si arricchisce con la rappresentazione di prostitute e corpi deformati dalla malattia (si pensi al “Bacchino malato” considerata la prima fotografia della storia), ma anche di rappresentazioni religiose che capovolgono la visione tradizionale. Come nel “Riposo nella fuga in Egitto”, dove il protagonista diventa San Giuseppe, che fa la corte ad un angelo, con la Madonna sullo sfondo e addormentata. Ed è una donna del popolo, anche lei addormentata, anche la Maddalena. Caravaggio osa, lo stesso fa Sgarbi che chiama sempre in causa la attualità.
Valentina Antonioli
"Fuorilegge dell'arte" così Sgarbi definisce Caravaggio in un continuo parallelismo tra due artisti vissuti a distanza: dal seicento al novecento. Sgarbi ripercorre la vita di Merisi ricordando come per anni il pittore rivoluzionario fosse stato dimenticato. Risorge nel 1951 con la mostra allestita da Roberto Longhi a Palazzo Reale a Milano. La musica è di Valentino Corvino, le immagini curate dal visual artist Tommaso Arosio per la regia di Angelo Generali.
Se nelle prime opere ci sono i giovani, caricati di significati simbolici e richiami sessuali, la sua produzione si arricchisce con la rappresentazione di prostitute e corpi deformati dalla malattia (si pensi al “Bacchino malato” considerata la prima fotografia della storia), ma anche di rappresentazioni religiose che capovolgono la visione tradizionale. Come nel “Riposo nella fuga in Egitto”, dove il protagonista diventa San Giuseppe, che fa la corte ad un angelo, con la Madonna sullo sfondo e addormentata. Ed è una donna del popolo, anche lei addormentata, anche la Maddalena. Caravaggio osa, lo stesso fa Sgarbi che chiama sempre in causa la attualità.
Valentina Antonioli
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