I Segretari all'Istruzione e agli Interni hanno presentato alla stampa il lavoro di inventariazione dei beni artistici e storici del complesso monumentale della Basilica del Santo, effettuato da due borsisti e sponsorizzato dalla Fondazione “Valori Tattili” di Asset.
Per le istituzioni l'impegno a non fare svilire nella polvere il valore della storia, per i due giovani studiosi dell'arte l'orgoglio di trasformare il magazzino in uno scrigno. 77 giorni di lavoro nella sala sopra l'attuale sagrestia, 1.700 oggetti inventariati, 806 schede in un formato che si può modificare ed aggiornare. Ne restano da catalogare più del doppio: paramenti sacri, testi, calici, antichi ceri liturgici. Nel tesoro di San Marino la devozione che lega i fedeli al Santo
Poche foto e ancora nessuna immagine: il lavoro, sponsorizzato dalla fondazione “Valori Tattili” di Asset, mette ordine nella storia (dopo la sollecitazione dei Massari del Santo) e lo fa in una prospettiva futura. Per realizzarlo i due borsisti hanno utilizzato pochi strumenti: metro da sarta, antiparassitario, una macchina fotografica per l'archivio. Per gli oggetti, alcuni risalgono al medioevo, la scheda diventa una tutela per il patrimonio della Pieve. Che è quello di tutti i sammarinesi
Nel video l'intervista ad Elisa Guidi ed a Marzio Morganti, i due borsisti che hanno ultimato la prima fase del laovro
Per le istituzioni l'impegno a non fare svilire nella polvere il valore della storia, per i due giovani studiosi dell'arte l'orgoglio di trasformare il magazzino in uno scrigno. 77 giorni di lavoro nella sala sopra l'attuale sagrestia, 1.700 oggetti inventariati, 806 schede in un formato che si può modificare ed aggiornare. Ne restano da catalogare più del doppio: paramenti sacri, testi, calici, antichi ceri liturgici. Nel tesoro di San Marino la devozione che lega i fedeli al Santo
Poche foto e ancora nessuna immagine: il lavoro, sponsorizzato dalla fondazione “Valori Tattili” di Asset, mette ordine nella storia (dopo la sollecitazione dei Massari del Santo) e lo fa in una prospettiva futura. Per realizzarlo i due borsisti hanno utilizzato pochi strumenti: metro da sarta, antiparassitario, una macchina fotografica per l'archivio. Per gli oggetti, alcuni risalgono al medioevo, la scheda diventa una tutela per il patrimonio della Pieve. Che è quello di tutti i sammarinesi
Nel video l'intervista ad Elisa Guidi ed a Marzio Morganti, i due borsisti che hanno ultimato la prima fase del laovro
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