Al Titano il centenario della scomparsa di Pascoli

Al Titano il centenario della scomparsa di Pascoli.
Riflessione mirata non solo per le scuole su due grandi voci della letteratura italiana che hanno influenzato la cultura a San Marino scrivendo poesia e prosa ispirate al Monte.
Carducci chiude l’800 mentre Pascoli apre il primo 900; tra Marino Moretti e Giovani Pascoli c’è una generazione: vent’anni.
Moretti pensa a Pascoli dapprima con sufficienza influenzato da D’annunzio rifiuta le piccole cose e snobba il poeta di San Mauro: “povero e scontato (crepuscolare) nel lessico apostrofando “Myricae” di contenuto dimesso in un libro decrepito.
Il vero confronto tra i due avviene soltanto negli anni Trenta con il libro VIA LAURA, Moretti si accosta al maestro riconosciuto da tutti a quasi 20 anni dalla scomparsa lo scrittore di Cesenatico si converte dando al Pascoli tutto il merito lessicale e stilistico dell’autentica “Poesia delle parole quotidiane”. Vero e proprio innamoramento dopo la diffidenza subentra con la critica a "I canti di Castelvecchio"arriva l’esaltazione del Ritorno a San Mauro e la rivalutazione della stagione “sammarinese” della “Azzurra vision”, dell’ode “Mons Titan” sull’onda del discorso “Alla gloria” rivolto a Carducci e Garibaldi pronunciato a Palazzo Pubblico dal poeta sammaurese.
E poi Moretti portava come nome di battesimo Marino… certo non a caso visto il romanzo interamente ambientato sul Monte dal titolo "Il trono dei poveri" ripubblicato nel 2009.
fz

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