Titanocetus sammarinensis: accolta l'Istanza d'Arengo che ne chiede la restituzione a Bologna
Il fossile è stato rinvenuto a San Marino, ma ora è conservato in un museo di Bologna. Approvata un'Istanza d'Arengo, ideata da una classe elementare di Faetano
Si tratta cetaceo estinto di circa 13 milioni di anni fa, nel Miocene medio. Un antenato della balenottera moderna, ma molto più piccolo – circa sei metri di lunghezza - e primitivo nelle forme. Il Titanocetus sammarinensis deve il suo nome proprio al luogo di ritrovamento, ovvero il Titano: più precisamente alla Cava antica, dove si estraeva la pietra per costruire Palazzo Pubblico. Il paleontologo italiano Giovanni Capellini nel 1897 ne comprò i resti – il cranio e alcune costole - dal proprietario della Cava, Luigi Reffi. Bastarono pochi spiccioli: seicento lire. Li portò all'Università di Bologna, di cui era professore. A conservarli è ancora il Museo dell'Ateneo di Geologia e Paleontologia, che ora porta il suo nome.
Il Centro naturalistico sammarinese ne possiede un calco, donato dall'istituto, e una piccola parte dell'originale: frammenti di costole. È stato uno dei ritrovamenti più importanti per la paleontologia sammarinese, che vanta comunque una ricca collezione di fossili marini e microfossili. E per questo una classe elementare di Faetano, tramite un genitore firmatario, ha presentato un'istanza d'Arengo, già accolta, per chiederne la restituzione, in virtù – si legge – del suo valore per il patrimonio storico e naturalistico del Paese.
"I bambini sono rimasti colpiti dalle dimensioni dei resti - racconta Antonella Muscioni, maestra di Storia della scuola elementare di Faetano -. Ribadivano che non fosse giusto avere qui solo un calco e che il loro sogno sarebbe avere l'originale in territorio". Ma la strada è tutta in salita. Già una ventina di anni fa con un'altra istanza d'Arengo era pervenuta la medesima richiesta: respinta dal direttore del Museo, che sottolineò come il reperto fosse stato acquistato regolarmente.
Ma la speranza è l'ultima a morire e San Marino, tramite la Segreteria alla Cultura, proverà a riportare a casa il Titanocetus. Dal Museo – da noi interrogato per sondarne intenzioni – fanno sapere: “Valuteremo la richiesta e ne discuteremo con gli organi competenti, come la volta scorsa”. "Daremo seguito all'Istanza d'Arengo nei sei mesi a disposizione - commenta il segretario Teodoro Lonfernini -. Vedremo se sono disponibili per una trattativa".
Nel video le interviste ad Antonella Muscioni (maestra di Storia - scuola elementare di Faetano) e Teodoro Lonferini (segretario alla Cultura)
[Banner_Google_ADS]