TRAGEDIA di classe
così ridotta e minimale da creare un non - tempo, tra il medioevo e la fantascienza: un universale teatrale indeterminato che fa pensare a figure come di giganti, fragili, in scena. Antigone è quella lama di luce, che in nome della pietas dovuta al fratello defunto, rompe l'adesione cieca alla legge spezzando l'ordine costituito e ricostruendolo sulle fondamenta dell'umanità - famiglia. Grazie a Elena Bucci e Marco Sgrosso la tragedia greca acquista un'inusitata e scandalosa leggerezza: la loro è un'Antigone eterna e spolpata.
fz