"Un cuore da campione": la storia straordinaria di Ludwig Guttmann nel libro di Roberto Riccardi
Figura chiave del movimento paralimpico
Lo sport come strumento di recupero di dignità, aumento dell’aspettativa di vita, fonte di successi e soddisfazioni agonistiche per le persone con disabilità. Una storia quella di Ludwig Guttmann, neurochirurgo tedesco sfuggito al giogo della minaccia nazista, e padre del movimento paralimpico, che il Generale Roberto Riccardi – Comandante dei Carabinieri del Trentino Alto Adige e apprezzato autore di romanzi storici e gialli - racconta nel libro “Un cuore da campione”, con il rispetto e l'ammirazione che si deve ai Giusti, ai grandi personaggi della storia. Sullo sfondo, come in altri libri di Riccardi, ricorre il tema della Shoah.
Dalla Germania all'Inghilterra, dove la straordinarietà di Guttmann si fa ancor più tangibile attraverso una rivoluzione da lui compiuta nel campo della paraplegia. Nel 1944 a Stoke Mandeville, in uno sperduto ospedale della campagna inglese, riuscì a trasferire ai gravi feriti di guerra una ragione in più per andare avanti: l'attività sportiva ed una sana competizione - sfociata poi nei «Giochi di Stoke Mandeville» - che li avrebbe riportati alla vita. Ed è nel 1960, anno delle Olimpiadi di Roma, che la vicenda di Guttmann si intreccia con quella del medico italiano Antonio Maglio. Proprio da lì nacquero le Paralimpiadi. Sullo sfondo, come in altri libri di Riccardi, ricorre il tema della Shoah.
Nel video l'intervista al Gen. Roberto Riccardi, autore del libro “Un cuore da campione - Storia di Ludwig Guttmann”
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