Il tema duro e crudo della maternità surrogata, dell'affidamento e della famiglia, oggi. Madri e padri in Italia e Polonia, due paesi con un retroterra storico e culturale che non prevede sconti. Casa e città schiacciate in spazi bloccati (addirittura con immagini compresse e formato in 4:3) protagonisti due giovani disadattati sociali, soli, in una dimensione apolide (Ermanno giovane dedito al gioco morboso e in balia dello zio-cugino-padrone; Lena, ragazza polacca, che vuol scappare in Germania, mamma surrogata, vuoto umano a perdere...) allontanati da tutto si trovano ad avere in comune una vita al prezzo di 10 mila euro (imposta da altri: una bambina nata e voluta per conto terzi...). Nel film “SOLE” non c'è luce solare grazie alla fotografia di Gergely Pohàrnok già in Italia con la Golino in MIELE ed EUFORIA. Il rumore bianco e i suoni distorti e atoni del lungometraggio fanno il resto. Piccolo e fragile, semplice e dolente, il lavoro filmico di Sironi è la storia empatica di un sentimento che si ferma.
fz