Presentato ai Capitani Reggenti il libro di Giuseppe Marzi, “Il viale delle Rose – storie di ebrei rifugiati nella Repubblica di San Marino durante la Seconda Guerra Mondiale”. Una pagina, quella dell’ospitalità offerta da San Marino agli ebrei, mai approfondita prima, che ancora attesta la solidarietà di un popolo e delle sue istituzioni, nonostante il rischio che si correva” in uno stato, sì neutrale, ma circondato da un’Italia fascista e in guerra. E’ il segretario Antonella Mularoni a presentare alla Reggenza “Il viale delle rose” di Giuseppe Marzi, ricordando anche il valore del testo alla vigilia della giornata della memoria, per non dimenticare tutti i genocidi.
“San Marino, unico paese controllato dall’asse che ebbe il coraggio di proteggere gli ebrei”: è l’autore Giuseppe Marzi a citare il memoriale di Celio Gozi, nel ricostruire le fasi che hanno guidato la sua ricerca: 12 i paesi toccati, 11 anni a raccogliere documenti e testimonianze della volontà collettiva di un popolo nel nascondere e proteggere gli ebrei. Gratitudine a San Marino nelle parole del Rav Luciano Caro, rabbino capo di Ferrara e delle Romagne. "Tenere sveglia la coscienza degli uomini, perché non accada più – l’auspicio dei capi di stato, per i quali “Il viale delle Rose” rappresenta “un omaggio a tutti quei sammarinesi che non sono rimasti passivi davanti alla tragedia dell’Olocausto e che con il loro esempio insegnano che la libertà del nostro simile dipende anche dal nostro impegno e dalle nostre scelte”.
Annamaria Sirotti
“San Marino, unico paese controllato dall’asse che ebbe il coraggio di proteggere gli ebrei”: è l’autore Giuseppe Marzi a citare il memoriale di Celio Gozi, nel ricostruire le fasi che hanno guidato la sua ricerca: 12 i paesi toccati, 11 anni a raccogliere documenti e testimonianze della volontà collettiva di un popolo nel nascondere e proteggere gli ebrei. Gratitudine a San Marino nelle parole del Rav Luciano Caro, rabbino capo di Ferrara e delle Romagne. "Tenere sveglia la coscienza degli uomini, perché non accada più – l’auspicio dei capi di stato, per i quali “Il viale delle Rose” rappresenta “un omaggio a tutti quei sammarinesi che non sono rimasti passivi davanti alla tragedia dell’Olocausto e che con il loro esempio insegnano che la libertà del nostro simile dipende anche dal nostro impegno e dalle nostre scelte”.
Annamaria Sirotti
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