MUSICA E CONTROCULTURA

Woodstock: 55 anni fa il concerto simbolo di una generazione che voleva cambiare il mondo

Dal 15 al 18 agosto 1969, 500mila giovani al festival musicale più grande di tutti tempi

Lo storico raduno di giovani iniziò il 15 agosto 1969. La cittadina di Bethel, nello Stato di New York, ospitò il più grande festival musicale di tutti i tempi: “La fiera della musica e delle arti di Woodstock”, per tutti semplicemente Woodstock. Nacque dall’intuizione di quattro giovani poco più che ventenni: John Roberts, Joel Rosenman, Artie Kornfeld e Mike Lang. "Volevano mettere su un evento mai organizzato prima": una maratona ininterrotta di tre giorni “pace, amore e musica”, che divennero quattro, con il set di Jimi Hendrix slittato all’alba del 18 agosto, con una magnifica interpretazione dell’inno americano, con la sola chitarra elettrica, distorta: simbolo dell’intera edizione e di una generazione che diceva 'No' alla guerra del Vietnam.

Una line-up di artisti leggendari: fra le 400 e le 500mila persone (ma c'è chi parla di numeri ancora maggiori) assistettero ad uno spettacolo unico: insieme ad Hendrix, Joan Baez, Janis Joplin, Santana, Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, The Who, Jefferson Airplane, solo per citarne alcuni. Ma la vera star di Woodstock fu il pubblico. "Una marea umana: arrivati da ogni angolo degli Stati Uniti, quasi tutti dormirono in tenda, adattandosi a servizi igienici insufficienti, in un periodo dell'anno soggetto a piogge torrenziali". Fiumi di fango, droghe a profusione, sopra e sotto il palco. Tre le vittime.

Il festival ebbe una grande carica simbolica la cui notorietà continua ancora oggi. Segnò l'apice della cultura hippie. 55 anni fa.

(fonte La Repubblica)

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