Dal 1° luglio diventa operativa la stretta del fisco verso i paradisi fiscali
Da luglio le prime comunicazioni telematiche da inviare on line al fisco, con tutti i dati degli scambi commerciali intrattenuti in paradisi fiscali, a partire proprio da quella data. Il fisco italiano – stando al “Sole 24 ore” - conta di recuperare con questa manovra 35 milioni di euro nel secondo semestre 2010 e una 40ina dal 2011, quando sarà a regime l’obbligo di invio al fisco dei nuovi elenchi clienti fornitori per le operazioni intrattenute con operatori dei cosiddetti paradisi fiscali. La stima, dai tecnici delle finanze, è basata proprio sull’ interscambio con San Marino, che risulta nella black list italiana, in mancanza di un accordo contro le doppie imposizioni ancora da sottoscrivere, al momento solo parafato. Il Ministero dell’Economia ha definito tempi e modalità per avviare il monitoraggio delle operazioni potenzialmente esposte alle cosiddette frodi carosello o "cartiere". Il nuovo obbligo di comunicazione riguarderà tutti i contribuenti Iva che effettuano scambi commerciali con operatori residenti o domiciliati in paesi indicati in almeno una delle due black list italiane: delle persone fisiche. E delle società. La stretta del fisco è commisurata al volume delle operazioni: la comunicazione dovrà essere trimestrale per scambi sotto i 50mila euro, facendo riferimento ai quattro trimestri dell'anno solare; mensile sopra la soglia dei 50mila euro. L'invio dei dati viaggerà on-line su un modello che l'Agenzia delle Entrate dovrà definire nelle prossime settimane. E dovrà pervenire agli uffici del fisco entro l'ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento.
Giovanna Bartolucci
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