“Abbiamo il dovere di cambiare le cose, perché così non vanno”. Giorgio Felici, segretario uscente avviato alla conferma della guida della Flia-Cdls, per oltre un’ora ha parlato alla platea del 10° Congresso di federazione, toccando tutti i temi di attualità, per il mondo sindacale sammarinese. Analizzando la situazione generale del Paese, ha tratteggiato un quadro preoccupante. La spesa pubblica che è per il 93% impegnata nel pagamento degli stipendi; lo stallo negli investimenti; l’aumento della cassa integrazione; e tanti giovani che faticano a trovare lavoro. Per Felici bisogna cambiare l’agenda politica del paese e aprire il confronto sulle questioni vere: l’economia, il mercato del lavoro, le pensioni, il ruolo di San Marino nelle relazioni con l’esterno; un nuovo patto sociale per lo sviluppo, la competitività e il rilancio degli investimenti”. Definite anche le priorità della piattaforma per il rinnovo del contratto generale di settore in scadenza a fine anno: per Felici sono la salvaguardia del potere d’acquisto delle retribuzioni; le politiche sociali; più tutele per i lavoratori atipici. In merito alla questione frontalieri Felici si è dichiarato insoddisfatto del documento che i tecnici del Governo - in previsione dell’incontro a Roma del 9 luglio - hanno illustrato nelle ultime ore a sindacati e imprenditori. Nel pomeriggio di mercoledì all’assise anche l’intervento della presidente dell’Anis, Simona Michelotti che ha tratteggiato - come Felici - un quadro molto critico e poco promettente per l’economia sammarinese e il sistema San Marino. Il fatturato dell’industria sul Titano - ha detto - negli ultimi 2 anni è sceso del 2%. Poi un lungo elenco di fattori che limitano la competitività: i costi degli immobili; il mercato del lavoro ingessato; costi esagerati per sostenere la burocrazia; il costo del lavoro che - ha detto la Michelotti - ha superato quello italiano; l’aliquota al 24% per i redditi delle società che non esercita più l’effetto originario. La presidente dell’Anis ha infine proposto l’istituzione di un tavolo di lavoro ad alto livello, tra Anis e sindacati, per dar vita ad una trattativa contrattuale più serena e fruttuosa rispetto a quella precedente. Il 10° Congresso della Flia-Cdls ha poi approvato la mozione conclusiva e proceduto all’elezione del nuovo direttivo che passa da 18 a 27 membri.
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