Il 2010 si conferma un anno nero e gli effetti si fanno sentire anche nei primi mesi del 2011

Sono ancora una volta i numeri a parlare della crisi: valori in rosso su tutte le variabili fondamentali dell’economia sammarinese. Cifre da interpretare quelle del ricorso alla cassa integrazione: vi accedono più aziende, ma per un monte ore che cala nell’anno. Nel 2010, 480 imprese hanno chiesto quasi 900mila (886.493) ore, liquidate per circa 8 milioni e 600mila euro (8.589.882). L’anno prima hanno fatto richiesta 443 aziende, ma per oltre 1 milione e 100mila ore (1.104.903), per un valore vicino a 10milioni e 750 mila euro (10.748.051). In testa, chiaramente, il settore manifatturiero, e sempre – tra le cause indicate – sono le “situazioni temporanee del mercato”. Se cala il ricorso alla cassa integrazione, cala però anche il numero delle aziende attive. Sono 5810, erano 6236 un anno fa, dunque, 453 in meno e il picco negativo è nelle attività immobiliari e informatiche (-273), seguono commercio e manifatturiero. Ma a destare allarme restano sempre i numeri della forza lavoro: 353 lavoratori in meno in un anno. Calano gli occupati soprattutto nel settore industria. E crescono i disoccupati: 786 senza lavoro a marzo, 79 in più dal 2010. E purtroppo a pagare la recessione, in termini di lavoro, sono i giovanissimi: sono diplomati, hanno fra i 20 e i 29 anni. In calo anche l’afflusso turistico nel primo trimestre dell’anno e soprattutto a marzo: con un -7,3% rispetto al 2010.

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