2023: l'anno che verrà per i Sindacati; tra rinnovi contrattuali, riforme e lotta al caro-vita
I leader di CDLS, CSdL e USL tracciano le linee d'azione per il nuovo anno
Anno estremamente complicato il 2022; nel quale all'onda lunga della crisi pandemica si è sommata la tempesta economica innescata dal conflitto in Ucraina. Scenario inedito per le organizzazioni dei lavoratori, anche in Repubblica; dove dopo un autunno “caldo” si guarda al futuro.
CDLS ritiene fondamentale una interlocuzione strutturata con il Governo. Un tavolo dove confrontarsi innanzitutto sull'annunciata riforma IGR; parole d'ordine equità e lotta all'elusione fiscale. E poi il tema del caro-bollette. Il Segretario Generale Gianluca Montanari sottolinea anche la necessità di insistere sullo sviluppo dell'economia reale. Particolarmente fitta, insomma, l'agenda, alla Centrale Sindacale Unitaria.
CSdL segnala intanto come sembrino aprirsi spiragli sul rinnovo di alcuni contratti. L'auspicio è che si tratti del preludio al completamento dell'intera tornata. Focus poi sulle riforme, ritenute necessarie. Da qui una volontà di essere parte attiva del confronto; pur ipotizzando punti di vista diversi da parte del Governo. “Saremo pronti a fare le nostre proposte e le nostre iniziative”, assicura il Segretario Generale Enzo Merlini. A caratterizzare il 2022 anche una sorta di nuovo corso, per le relazioni intra-sindacali; come testimoniato dallo sciopero unitario.
Soddisfazione in casa USL, per questo cambio di paradigma. Per il nuovo anno si invoca unità d'intenti anche con la politica e le associazioni datoriali. E ciò affinché il Paese ritrovi fiducia. Vi sono grandi margini di ripresa – osserva il Segretario Generale Francesca Busignani -, “ma il tempo sta finendo”.
Nel servizio le interviste a Gianluca Montanari (Segretario Generale CDLS), Enzo Merlini (Segretario Generale CSdL) e Francesca Busignani (Segretario Generale USL)
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