Abbattimento rendita catastale per immobili con una determinata classificazione energetica
Subito le brutte notizie: l'abbattimento non vale per la patrimoniale, i calcoli sono completamente diversi, ci ha fatto sapere l'ufficio del catasto. Il dubbio sorgeva spontaneo leggendo l'articolo 28 della finanziaria, che al comma g prevede un abbattimento del 50% della rendita catastale “ai fini della tassazione per quegli immobili che hanno una classe di prestazione energetica invernale uguale o superiore alla Classe B”. La classificazione energetica degli edifici è stata introdotta dal 2008, permette di scoprire e classificare gli edifici cosiddetti energivori, che consumano cioè più o meno energia, a seconda delle caratteristiche tecniche con cui sono stati costruiti. Spessore dei muri, tipo di impianti, strati termici e così via. Se l'edificio è molto vecchio, avrà una classe bassa, C o D. La certificazione è obbligatoria per tutti gli edifici nuovi, se risultano di classe uguale o superiore alla B hanno diritto all'abbattimento della rendita catastale, che assieme a fabbricati e terreni concorrono a formare la base imponibile di ogni contribuente. Per chi intende eseguire una certificazione volontaria, può rivolgersi all'ufficio urbanistica, gestione pratiche energetiche, che può fornire l'elenco dei certificatori abilitati a rilasciare la documentazione, che sarà poi valida per 10 anni, a meno che all'edificio non vengano applicate migliorie che gli consentano di cambiare classe di appartenenza. Se in una casa si cambiano impianti o infissi infatti, diventerà più o meno virtuosa.
Francesca Biliotti
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