Accordi bilaterali: parola a Banca Centrale

I problemi con l’Italia messi neri su bianco nella relazione del direttore di Banca Centrale Mario Giannini. “Agli evidenti sforzi – si legge – che il sistema è chiamato a sostenere da qualche anno per il necessario innalzamento degli standard organizzativi e patrimoniali, sforzi necessari – puntualizza – affinché il sistema finanziario possa essere legittimato nella comunità internazionale, si sono aggiunte le significative criticità nei rapporti con alcune istituzioni italiane, ministero dell’Economia e Banca d’Italia, che di fatto hanno impedito il realizzarsi dell’auspicabile firma di accordi tra le due autorità di vigilanza, dai quali i due Stati avrebbero tratto evidenti benefici”. E Giannini ha parlato di vero “assedio mediatico” dal 2008 ad oggi, che ha causato “significative difficoltà operative degli intermediari sammarinesi e deflussi di risorse finanziarie a vantaggio di banche e finanziarie estere”. Banca Centrale non ha dunque nascosto i punti deboli, e prevede il ridimensionamento dei volumi operativi e del numero degli operatori, che per ora si limita al comparto delle finanziarie ma non si esclude possano interessare anche la composizione degli assetti proprietari delle banche, e il numero stesso degli intermediari bancari.

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