Dopo sette mesi la Banca Centrale di San Marino avrà un nuovo presidente. La poltrona è vacante dal 22 aprile scorso, quando si è dimesso Ezio Paolo Reggia, subentrato a fine febbraio a Biagio Bossone. Proprio in questi giorni le istituzione e il segretario alle Finanze, Pasquale Valentini, avrebbero trovato un accordo definitivo sul nome di Renato Clarizia, docente di diritto privato all’Università Roma 3. L’improvviso passo indietro di Reggia, ex amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, aveva spiazzato il mondo politico e finanziario che ruota intorno al monte Titano. Sembra che sulla decisione abbia pesato il progressivo deterioramento del quadro economico e il timore di un effetto domino sulle vicine province italiane. Ora l’accordo trasversale sul nome di Clarizia arriva dopo mesi di confronti tra le diverse componenti della politica sammarinese. Sulla decisione potrebbe aver pesato la moral suasion della Banca d’Itlaia e del Ministero dell’Economia. Via Nazionale e Via Arenula sono da tempo attenti osservatori della crisi di San Marino e non vedono di buon occhio che la Vigilanza della Repubblica resti vacante. “La nostra scelta – ha spiegato Valentini – è stata opportunamente valutata anche in prospettiva di una ripresa delle trattative con l’Italia”. La nomina ufficiale di Clarizia è attesa per dicembre e il nuovo presidente dovrà affrontare la nuova situazione delle finanze sammarinesi. Negli ultimi due anni la piccola Repubblica è stata epicentro di un cataclisma finanziario che ha mietuto vittime nelle aree circostanti. Quattro banche regionali sono state commissariate (Credito di Romagna, Banca di Rimini, Banca di Credito e Risparmio di Romagna e Cassa di Risparmio di Rimini) dopo le ispezioni di Banca d'Italia.
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