L’Agenzia delle Entrate si occupa di evasori e non di lavoratori. Con questa frase l’Agenzia delle Entrate interviene nella delicata questione che interessa migliaia di lavoratori transnazionali oltre 6.500 a San Marino, 55.000 in Svizzera, a cui si aggiungono quelli di altre zone di confine. A lanciare l’allarme erano stati proprio i lavoratori occupati nel Canton Ticino, cha al ministro Tremonti hanno scritto nei giorni scorsi una lettera nella quale esprimono la preoccupazione circa la ventilata ipotesi di interruzione della trattativa per un accordo contro le doppie imposizioni fiscali. Non meno preoccupati lo sono coloro che ogni giorno attraversano il confine sammarinese per lavorare nelle aziende del Titano, per loro, vige il bonus di 8.000 euro che ad ogni finanziaria viene rimesso in discussione e che ritengono inadeguato. Da tempo chiedono di definire una volta per tutte con chiarezza la questione fiscale che li riguarda, la circolare n.43 del 10 ottobre emanata dalla direzione centrale normativa della Agenzia delle Entrate precisava l’esenzione dallo scudo fiscale per i lavoratori che prestano in via continuativa attività lavorative presso organismi comunitari. Il mancato riferimento specifico dei lavoratori frontalieri aveva messo in allarme le organizzazioni sindacali che si sono mosse su più fronti. E oggi il fisco italiano risponde precisando che i frontalieri non hanno nulla a che fare con l’evasione internazionale. La relativa casistica, aggiunge, sarà affrontata in una circolare in corso di emanazione che terrà conto delle tipologie di reddito delle circostanze in cui è stato prodotto e del suo utilizzo.
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