L' Agenzia delle Entrate puntualizza sullo scambio di informazioni
Le semplificazioni giornalistiche, magari strumentali, non piacciono all’Agenzia delle Entrate, che ancora un volta puntualizza e ridimensiona le affermazioni del Giornale. “Mai affermato che la nostra linea fosse quella di pizzicarne uno per educarne dieci” precisa il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, che aggiunge di non aver mai pronunciato una frase simile, di non averla mai scritta e neppure pensata. Non solo la lista dei 400 non esiste, come la stessa agenzia ha già smentito, ma anche l’atteggiamento del fisco sembrerebbe più morbido di quello rappresentato. La questione dello scambio di informazioni con la Repubblica di San Marino, per i residenti sul monte Titano, fa ancora discutere. L’accordo è in dirittura d’arrivo, le due amministrazioni hanno deciso, su sollecitazione della stessa Repubblica, di confrontarsi per inquadrare correttamente il fenomeno e per attivare i percorsi che dovranno consentire di contrastare eventuali residenze di comodo, di combattere eventuali truffe ai danni dell’erario. Ma se i numeri divulgati nei giorni scorsi non tornano, a ridimensionare ulteriormente il fenomeno ci sono le cifre che riguardano le società italiane ritenute dal fisco controllate dall’estero. In totale sono 5 mila, sparse nel mondo, buona parte delle quali in Germania, Francia, Stai Uniti, Gran Bretagna e Olanda. A San Marino, dati Infocamere pubblicati dal Sole 24 ore, sarebbero 45, pari allo 0,9 per cento di quelle sparse nel mondo. Poco più di quelle che si trovano in Irlanda o nel Liechtenstein, molte meno delle 179 collocate in Austria o le 361 in Svizzera, o le 475 in Lussemburgo.
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