Un aiuto per il disagio: il progetto dei sindacati per una tassa di scopo
Una tassa di scopo, dal punto di vista strettamente giuridico, è una addizionale votata a finanziare precisi interventi di carattere straordinario, come un disastro ambientale, un terremoto o un'alluvione, o per sostenere la realizzazione di importanti opere pubbliche. Quello a cui pensano le due confederazioni sindacali è un prelievo per recuperare risorse da destinare a quelle persone e famiglie che stanno pagando il prezzo più alto della crisi economica e occupazionale. Un fondo che si possa costituire con il contributo solidaristico di tutti, lavoratori dipendenti pubblici e privati, imprenditori, liberi professionisti. Chiunque abbia un reddito. E' una forma nuova per la Repubblica, alle prese, del resto, con una situazione assolutamente nuova negli ultimi 50 anni: un alto tasso di disoccupazione, il rischio, per alcune famiglie, di superare la terribile soglia della povertà. Lunedì pomeriggio ne discuteranno con il Governo, proponendo con determinazione questo intervento solidale come risposta immediata ad una collettività in sofferenza. Si devono potenziare gli ammortizzatori sociali, quegli strumenti cioè di protezione per chi ha perso il lavoro, per chi non può contare su nessun reddito, per chi ha la drammatica necessità di trovare mezzi di sostentamento per la propria famiglia. Non entra nel dettagli delle cifre, il sindacato, lasciando al Governo la facoltà di inquadrare nella maniera migliore l'intervento anche normativo. Ha però le idee chiare sulla gestione di questi fondi straordinari: non in mano a figure del mondo politico o sindacale, ma gestiti direttamente da un Commissario Straordinario, una figura lontana dai vecchi schemi, vicina invece alla gente, alle famiglie. Anche qui nessuna indicazione, ma a ben guardare si potrebbe ipotizzare qualcuno che opera nel mondo del volontariato. Qualcuno che con il disagio e le difficoltà ci combatte quotidianamente, Qualcuno che conosca nel profondo le esigenze delle persone e delle famiglie. Qualcuno che sappia proporre soluzioni originali ed efficaci. IN grado di alleviare le sofferenze ed affrontare le emergenze. Qualcuno, insomma, che non rischi di far naufragare una buona iniziativa nelle secche di un sistema ingessato e farraginoso. Intanto però, afferma il sindacato, sospendete subito il pagamento dei mutui prima casa, per chi ha perso il posto di lavoro, per chi è in lista di disoccupazione e in cassa integrazione, oltre, ovviamente, a chi non ha più nessuna copertura.
Sergio Barducci
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