Alan Friedman sull'Europa: non esistono soluzioni facili a problemi complessi
Tre anni fa, ad ottobre, si celebrava il referendum per l'adesione di San Marino all'Unione Europea. Furono più i sì, ma non si raggiunse il quorum. Da allora il paese ha avviato un percorso di associazione a fianco di Andorra e Monaco. L'ultimo approfondimento tecnico in ordine di tempo si è svolto qualche settimana fa a Bruxelles sullo scambio delle merci. Nonostante i timori, la Brexit non ha rallentato le trattative. Almeno per ora. Di Europa ha anche parlato nell'Orazione Ufficiale il Primo Ministro di Andorra. “Una chimera – ha detto - pretendere di vivere ai margini del processo di costruzione europea”. Se vale il principio che in ambito economico l'apertura è sempre preferibile all'isolamento, all'Europa guardano Anis e banche, che chiedono però pari trattamento degli Stati membri, e uguaglianza d'accesso al mercato. Ma è anche un'Unione che scricchiola, attraversata da contrasti, razzismo, intolleranza. Contro questa Europa si stanno raccogliendo firme, per indire un referendum che dica no al percorso di associazione. Riuscirà la Ue a rialzare la testa? Sarà davvero più sociale, solidale e sicura come la immagina in futuro Jean Claude Junker? Risponde Alan Friedman.
Monica Fabbri
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