Amazon non consegna più a San Marino, segretario Righi: “Fossimo andati avanti col memorandum...”
Da qualche giorno l'azienda di e-commerce specifica che il Titano rientra nei paesi con restrizioni. Finora i pacchi arrivavano perché gli utenti inserivano Italia come destinazione
Da qualche giorno i prodotti “venduti e spediti” da Amazon non vengono più consegnati agli indirizzi sammarinesi. Discorso diverso per quelli venduti da terzi parti che utilizzano la logistica di Amazon, la cui consegna, secondo l'esperienza di diversi utenti, viene ancora programmata. Ancora da riscontrare se poi i pacchi arriveranno davvero. Sul sito dell'azienda di e-commerce, nella sezione “restrizioni di spedizione” viene specificato che “non è possibile effettuare ordini con consegna presso San Marino. Restrizioni simili potrebbero essere applicate anche dai venditori Marketplace”, aggiungendo che “eventuali restrizioni alla spedizione saranno visualizzate durante il processo d’acquisto”. Quando si procede ad un ordine con consegna a San Marino, al momento della conferma, compare una scritta in cui Amazon avverte “ti invieremo un'e-mail con una data di consegna appena sapremo quando sarà disponibile”. In pratica l'ordine rimane congelato.
“Questione annosa”, commenta il segretario all'Industria, Fabio Righi. “San Marino non è considerato da Amazon tra i paesi di destinazione e il fatto che i pacchi continuassero ad arrivare era una distorsione nostra, dovuta al fatto che i cittadini fornivano una via sammarinese ma inserendo Italia come Paese di residenza”. I prodotti quindi arrivano in Italia e il corriere, in assenza di dogane, varcava il confine per la consegna. Qualcosa era cambiato dopo la firma del memorandum con il numero 2 di Amazon Paul Misener, ricorda Righi. “L'accordo per regolamentare la consegna dei pacchi era inserito in un progetto ben più grande e ambizioso che aveva l'obiettivo di supportare il percorso di transizione digitale per tutto il Paese”. Un percorso “fortemente rallentato” per un “boicottaggio politico”, precisa il segretario. Come è una “montatura” il fatto che Amazon potesse rubarci i dati caricati nel cloud, visto che anche le nostre autorità di maggior controllo utilizzano le loro piattaforme.
“Per Amazon, San Marino non è mercato. A questo si aggiungono tutti i problemi fiscali che non sono mai stati risolti”, commenta Fabio Andreini, presidente dell'Associazione sammarinese informatica. Inoltre s'ipotizza un problema di logistica, con almeno un corriere che non prende più in carico le consegna in territorio. “Nulla di nuovo - aggiunge in commento su Facebook -, solo tanto disagio per consumatori e imprese che non possono utilizzare Amazon per vendere”.
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