Anis: liberalizzare il mercato del gas. Il governo avvia il confronto
Oggi, solo alle aziende che consumano più di 2milioni di metri cubi all'anno è permesso importare gas naturale da fornitori esteri. In Europa, e quindi per tutte le imprese che competono sul mercato con quelle di San Marino, la soglia è fissata in 200mila metri cubi e la tendenza dell'Unione, in particolare dell’Italia, è quella di liberalizzare completamente il mercato, sia per le imprese che per gli utenti domestici. Parte da qui, Assoindustria per tornare a chiedere di abbassare la soglia a 200mila metri cubi per permettere, alle imprese sammarinesi, di poter accedere al libero mercato, riducendo i costi di approvvigionamento. Rimarrebbero comunque a favore dell’Azienda dei Servizi, puntualizza, le tariffe relative al vettoriamento del gas in territorio. L'Aass paga il gas, 0,2752 euro al metro cubo mentre la tariffa per le aziende è di 0,51. Il prezzo pattuito dall’Azienda, sottolinea Anis, potrebbe sicuramente essere ottenuto anche dalle imprese e forse essere ancora migliore se venisse data la possibilità, come chiede Assoindustria, di unirsi in consorzio. Restare ancorati al principio monopolistico, quando tutta l’Europa sta operando in funzione della liberalizzazione del mercato, penalizza le imprese sammarinesi rispetto a quelle degli altri Paesi con cui ogni giorno devono competere. Questo, conclude Anis, limita lo sviluppo, anche in termini di occupazione, e quindi gli investimenti in territorio. Proprio ciò di cui oggi, invece, San Marino ha veramente bisogno. Il governo ha già fissato un incontro per la prossima settimana, appena rientrerà da Washington la delegazione presente ai lavori del Fondo Monetario Internazionale. Il Segretario Podeschi ha anche annunciato, per il mese di maggio, l'audizione dell'Autorità per la regolazione dei servizi pubblici e l'energia.
Sonia Tura
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