Anis: indicate le priorità in assemblea generale, "servono le riforme"
È un quadro sostanzialmente positivo quello che emerge dal report dell'Osservatorio Anis sull'andamento delle aziende associate per il quadriennio 2014/2017, illustrato nel giorno dell'Assemblea generale. Cresce il fatturato ma anche la propensione all'investimento che passa dal 5,6% dei ricavi nel 2016 ad oltre il 7% nel 2017.
Prende proprio spunto da questi dati la relazione – incisiva – della Presidente Neni Rossini che sofferma su più elementi, in primis la necessità di proseguire sulla strada delle riforme da realizzare nell'alveo di un Piano di Stabilità Nazionale e per lo Sviluppo concreto e strategico, e che non lasci “l'industria, vero punto di forza del sistema Paese, relegata in qualche capitoletto generico - dice - con il solo sistema bancario a fare la parte del leone”. Risponde direttamente il Segretario di Stato all'industria e Lavoro: “Il piano non si regge sulle banche – precisa Andrea Zafferani nel suo intervento - ma è chiaro che la risoluzione dei problemi delle banche è una condizione necessaria per la stabilità e lo sviluppo”. Invita pertanto a non focalizzarsi “sul numero delle pagine dedicate all’uno o all’altro settore per giudicare la bontà di un documento, ma occorre concentrarsi sulla concretezza degli interventi programmati o effettuati”, come le varianti al prg per l'ampliamento di alcune aziende, l'accesso al credito agevolato, la liberalizzazione delle assunzioni dei frontalieri. Ma è proprio quell'aggravio del 4,5% per le imprese ad essere bollato tra l'altro da Emma Marcegaglia come forma di protezionismo.
Un punto, quest'ultimo, su cui resta fermo anche il giudizio dell'Anis: “La nuova normativa – ricorda la Rossini – non solo ha generato un aumento del costo del lavoro, ma ha mancato di ridurre i tempi di risposta per assunzioni standard che era la nostra principale richiesta. E ora - osserva - addirittura si paventa un intervento sulla classificazione delle mansioni e delle competenze che, in tema di inquadramenti, potrebbe interferire o addirittura superare la contrattazione collettiva”.
La Presidente conferma la strategicità del rapporto con l'Italia e l'Ue. Insiste poi sull'importanza dell'introduzione dell'Iva per semplificare l'interscambio e conferire maggiore competitività al comparto. Forte il richiamo ad un metodo di lavoro diverso con l'auspicio “che il sistema di relazioni fra politica e mondo dell'impresa cambi quanto prima”. Esorta dunque all'apertura di un tavolo di coordinamento con tutte le parti sociali per individuare le priorità e condividere le responsabilità: “nessuno può tirarsi indietro, - sottolinea - nessuno può continuare a difendere solo i propri interessi”.
Torna un chiaro riferimento anche alla necessità di sburocratizzazione, alla semplificazione della macchina pubblica. In quanto a spending review: “ancora nessun risultato tangibile – manda a dire - tutte le associazioni di categoria insieme hanno prodotto un documento collegiale con un ventaglio di proposte al Governo. Nessuna di queste – lamenta - è stata accolta!”
Il Paese per risollevarsi, secondo Neni Rossini infine, non può prescindere dal fattore reputazionale, “il solo che genera la fiducia che attira investitori e imprese”. E in questo senso non manca una tirata d'orecchi alla politica, spesso responsabile di trasferire all'esterno, durante il dibattito consiliare, un'immagine del Paese per nulla edificante.
Nel video l'intervista a Neni Rossini, Presidente Anis.
sp
Comunicato stampa Anis