Anis: 'Natalità in calo, serve un ragionamento complessivo'
Poco attuabile per William Vagnini la settimana corta, mentre spinge per maggiori aiuti alle famiglie con figli
Da una parte una popolazione che cresce a ritmi bassissimi e comunque unicamente grazie all’immigrazione, dall’altra un tasso di natalità in diminuzione costante: William Vagnini, Segretario Generale di ANIS, interviene sul tema denatalità e chiede "un ragionamento complessivo e non focalizzato su soluzioni e innovazioni che riguardino esclusivamente l’ambito lavorativo o quello abitativo".
“Viviamo in una società sempre più anziana e questo aggiunge ancora più valore alla classica definizione del ricambio generazionale. Il nostro sistema di welfare, ad esempio le pensioni - rilancia dalle pagine di Fixing - , si basa espressamente sulla capacità di contribuzione dei lavoratori attivi, così come tutte le altre forme di contribuzione o di tassazione sul lavoro sostengono il resto del sistema. In prospettiva, col diminuire di questa capacità, il problema assumerà dimensioni molto significative, con il rischio di diventare insostenibile, anche perché il bilancio dello Stato ha risorse limitate”.
Dovrebbe esserci un piano complessivo? "Se è vero che c’è un tema legato al mondo del lavoro, con la conciliazione dei tempi di vita familiare, c’è soprattutto anche un tema economico, di aiuti, incentivi e agevolazioni, ma anche un tema riguardante l’abitazione e ancor più di servizi alle famiglie" - prosegue il Segretario Anis -. Se guardiamo a Francia e Germania, i due Paesi europei con più popolazione e le economie più grandi, vediamo infatti politiche per la genitorialità che abbracciano tantissimi temi, dal sostegno del reddito all’abitazione, fino ai servizi per bambini, giovani in generale e genitori stessi”.
San Marino offre tanto: la scuola gratuita, servizi di trasporto scolastico gratuiti, libri gratuiti fino alla scuola media e un contributo libri per le superiori e l’università, gli assegni familiari, per non parlare della sanità gratuita, il diritto di usufruire di una aspettativa durante i primi mesi di vita del figlio e poi la facoltà di riprendere il lavoro a part-time sempre per potergli stare vicino.
"Gli asili offrono un sostegno importante alle famiglie, rimodulando gli orari di ingresso e di uscita, allineandoli a quelli dei luoghi di lavoro. Considerazione analoga vale per i centri estivi la cui durata non è pari a quella della chiusura scolastica. Insieme alle aziende, inoltre, si potrebbero realizzare nuove strutture limitrofe ai luoghi di lavoro, accorciando i tempi per gli spostamenti.
Così come si possono aumentare le agevolazioni alle famiglie e ai neo genitori, per Vagnini, su beni e servizi a pagamento per l’infanzia, ma parametrati al reddito familiare e non a pioggia. Più cauto invece per quanto riguarda un intervento sull’orario settimanale dei lavoratori.
La soluzione dei 4 giorni su 7, di cui si sente parlare, è in verità un esperimento che riguarda ancora poche e particolari aziende, ovvero quelle in cui tale organizzazione del lavoro è sostenibile ma senza aggravio di costi e perdite di produttività.
Focus inoltre sul 'problema casa': "Oggi esiste la possibilità di attingere ad un prestito statale per l’acquisto della prima casa ma obiettivamente i criteri per accedervi sono eccessivamente restrittivi e perciò è accessibile a una platea limitata - conclude il Segretario Generale Anis nell'intervista di Daniele Bartolucci -. Quindi sarebbe auspicabile un intervento volto a favorire le famiglie con figli. Inoltre, se è vero che servono nuove unità abitative occorre altresì redigere un nuovo Piano Regolatore Generale al fine di consentire uno sviluppo coerente delle zone residenziali”.
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